lunedì 24 giugno 2013

LA BALLATA DELLA SFORTUNA















Questa è la ballata della sfortuna
che da quando la conosco non rimane mai digiuna,
questa della sfortuna è la ballata
che da quando mi conosce non rimane mai fregata.
Ogni giorno lei mi aspetta sulla soglia della porta
pronta a darmi il suo augurio che la giornata vada storta;
l’ho incontrata tempo fa da un amico gioielliere
che cercava di appiopparla con sagacia e con mestiere
a qualcuno un pò distratto che al malocchio non ci crede
e che invece di scappare… dice “amico, non hai fede?”
Quel signore inaspettato ero io, malcapitato
che ignorando quel tranello, ci rimase un po’ impigliato.
E da quell’istante in poi, senza  scampo in assoluto
il grande genio della sfiga, mi ridusse ad un imbuto.
La mia vita poi divenne una eterna comparsata
dove c’era la presenza di una jella esagerata
che costrinse con il tempo, i parenti e i veri amici
a cercare di evitarmi per non essere infelici.
Ma la nonna di una volta, tra ricette e soluzioni
mi donò una boccetta, all’incirca sei porzioni,
gli ingredienti erano strani ed alcuni un po’ sospetti,
bastava intingerci di fretta almeno uno o due cornetti.
La ballata si concluse in un battito soltanto
cancellando la sfortuna, la mia sfiga e tutto quanto.
La saggezza degli anziani, e dei nonni specialmente
è per tutti una ricchezza e riempie la mia mente.
Ascoltiamo le parole di queste anime serene,
basterebbe un loro detto, ad alleviar le nostre pene.

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