VITA
IN CONFUSIONE
Sono
nato che ero un piccolo pulcino
scambiato
in un istante per bambino,
la
colpa fu della vista della mamma
che
sognava d’essere gallina, ma che dramma.
Cresciuto
divenni un giovane leprotto
ma tutti
mi chiamavan giovanotto,
ero sempre
più confuso di chi fossi...
per rabbia
tinsi i miei peli tutti rossi.
Ormai
ero adulto, un bel leone
con la
criniera folta e un bel faccione,
ma le
ragazze ignare per la strada
dicevan
che bell’uomo da sciarada.
Sconvolto
giunsi fino a sessantanni
nel ruolo
dell’età, vestivo i panni,
ma se
guardavo il corpo nello specchio
vedevo
un lumacone, ormai già vecchio.
Ora
sono un elefante, ormai in pensione,
a stento
riesco a muover la ragione
ma,
ahimè, i pargoletti di mio figlio
mi chiaman spesso nonno, ed io sbadiglio.
mi chiaman spesso nonno, ed io sbadiglio.
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