mercoledì 14 novembre 2012

FRITTATA


FRITTATA

Spesso il gioco non vale la candela
lo diceva il bell’Adamo mangiando la sua mela
ma spesso giochi perché ti piace tanto
e se non sei sportivo, ricadi nel tuo pianto.
Mia madre ripeteva quasi ogni volta
Il bello di dialogar con una persona colta,
mio padre, invece, che per avere i frutti
bisogna dialogare un po’ con tutti.
In questa confusione familiare
io faccio, ahimè, un po’ come mi pare
e scelgo le persone con cui parlo
senza che questo mi diventi un tarlo.
C’è chi in vita ha un fare un po’ scherzoso
chi invece è quasi sempre permaloso
chi indossa una maschera adeguata
chi invece parla in faccia ed è “frittata”.
C’è anche chi crede di sapere
e cerca di assumere un potere,
chi invece indossa scarpe e solidi scarponi,
non pensa, ma ti frega coi milioni.
Io credo che questo sia un mondo vario
ma che sia meglio che sfogliare un calendario,
e penso che quei giorni in cui è formato
è meglio viverli rendendosi occupato.
Per cui il mio consiglio da profano
è procurarsi un volo di aeroplano
che vada in qualche isola deserta
dove almeno da mangiare è cosa certa.
Portar con se la voglia di capire
un pizzico d’amore e poche lire,
il desiderio di costruirsi dentro
cercando di formare un proprio centro.
Star soli può servire qualche volta
specie se di boria, attorno, ce ne è molta;
serve a svilire il senso di noi stessi
e non prenderci mai più, ahimè, per fessi.

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