martedì 20 novembre 2012

LA CHIAVE DEL MONDO


LA CHIAVE DEL MONDO

Apro del mondo tutte le porte
lunghe, larghette e persino un pò corte,
sono d’acciaio, di ferro o di legno,
se sei preciso vado nel segno.
Apro nel cuore spazi bollenti,
chiudo la toppa ai deficienti
che giocano troppo con l’animo umano
… col chiavistello ed urlano invano.
Chiudo i bauli e gli antichi ricordi
dei miei due nonni che oggi son sordi,
chiudo lo scrigno dei gioielli di zia
e per aprirlo ci vuol Porta Pia.
Apro la madia con il cibo importante,
pane, biscotti e le olive già frante,
del vino novello, pomodori e zucchine…
ho aperto una reggia di idee sopraffine.
Io apro le porte degli alberghi di lusso,
che tu sia birmano, tedesco o un po’ russo,
e giro e rigiro per dar sicurezza,
agli ospiti tutti regalo certezza.
Un tempo donavo castità a quelle donne
lasciate da sole a far le madonne,
ma poi mi pentivo alle richieste infinite
e lasciavo si aprisse con un giro di vite.
Io sono la chiave come avete intuito,
ed è la tua mano con l’aiuto di un dito,
che permette che giri intorno alla toppa
senza aver vinto nemmeno una coppa.
Io sono talvolta anche chiave di volta
e quando mi usi la certezza è gia molta,
sono persino di violino la chiave
dono al tuo mondo quel suono soave.
Io apro, poi chiudo, riapro e richiudo,
questo lavoro mi rende un po’ nudo…
ma mentre io faccio le mille capriole,
prendo i bambini ed apro le scuole.

Nessun commento:

Posta un commento