giovedì 2 maggio 2013

REGALI SENZA ANIMA


Un amico di Ravenna
mi regalò, un dì, una penna
che cominciò di colpo a saltare
per farmi scrivere e scarabocchiare.
Un altro amico di vicino Bari
mi regalò dei bei calendari
per insegnarmi i giorni e a contare
i miei doveri, i diritti ed il “fare”.
Una mia amica di Bergamo sotto
mi regalò invece un cappotto
con l’obiettivo di volermi coprire
da ciò che il mondo aveva da dire.
Un amicone di Mazara del Vallo,
un grande amante delle piste da ballo
per farmi muovere dal grande torpore
mi regalò un ciclomotore.
Mentre un’amica di San Benedetto del Tronto
che non avevo messo nell’elenco e nel conto
mi ricordò che le avevo promesso
di accettare i suoi regali più spesso.
Due amichetti di Rimini mare
mi avevano dato, invece, due giare
una stracolma di acqua frizzante
l’altra ripiena di camomilla calmante.
Mentre oramai vivevo già in coma
arrivò inaspettato un amico di Roma,
che senza pensarci neanche un po’ su
mi regalò un orologio a cucù.
Ero un pò stanco di avere regali,
penne, cappotti e calendari,
volevo solo che l’animo umano
mi sorridesse e mi desse una mano.

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